Il mondo del gruppo Fiat potrebbe subire una scossa se non si decide in tempi brevi quale sarà la nuova sede del Lingotto. Poche ore fa si è saputo, con una dichiarazione di John Elkann, che Sergio Marchionne rimarrà amministratore delegato del gruppo almeno fino al 2017 per poter dare una linea continuativa ai progetti che la joint venture Fiat Chrysler ha ancora in cantiere.
Per quanto riguarda i furgoni di Fiat Professional, lo stabilimento dovrebbe rimanere quello italiano mentre la produzione delle auto potrebbe spostarsi all’estero. "Le questioni di forma e organizzative saranno discusse il 29 gennaio nel consiglio di Fiat, dove le alternative saranno analizzate" ha detto Marchionne ed è dunque ben evidente che tra le questioni più importanti resta quella del trasferimento a Detroit.
Per Lancia, Alfa Romeo e Fiat Professional la situazione appare più incerta anche se è chiaro che la fusione del gruppo abbia aperto numerose possibilità anche per le nuove produzioni. Per Fiat Professional il mercato americano potrebbe subire una scossa positiva. Pare che il Ducato, l’ammiraglio del brand che in America con il nome di Ram Promaster ha conquistato il pubblico, possa anche fare da trampolino di lancio per Fiorino, Doblò e Scudo. L’incredibile versatilità dei furgoni Fiat Professional è la chiave di volta per lo sviluppo sul mercato americano poiché i camioncini sono completamente personalizzabili al loro interno con scaffalature, posti a sedere e tutto quanto serve per la propria attività.
Per Alfa Romeo e Lancia, invece, la piattaforma potrebbe anche essere la stessa utilizzata per i veicoli Chrysler ma l’argomento diventerà sicuramente di pubblico dominio solo a partire dall’estate, quando si avranno maggiori certezze circa sede legale e amministrativa del gruppo e quando la quotazione in borsa diventerà stabile.
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