L’epoca in cui le auto si acquistavano in un’unica soluzione, se mai è esistito un simile periodo, è oramai tramontata. Statisticamente sono davvero pochi gli utenti che decidono di comprare una vettura pagandola sull’unghia, anche perché non c’è convenienza. La recente negativa congiuntura economica ha livellato i prezzi delle automobili al ribasso; con essi sono notevolmente calati anche i prezzi dei finanziamenti, con interessi passivi prossimi allo zero e spese accessorie ridotte al minimo. Se c’è qualcuno che si muove in direzione contraria alla ripresa del mercato auto, questo è il Governo centrale con quello degli enti locali a ruota. Spiace dirlo ma dallo Stato, eccettuati gli incentivi per gli allestimenti ecologici, anche nei momenti peggiori non è venuto nessun aiuto alla filiera automotive, ma anzi le varie accise, addizionali e simili, continuano ad imperversare senza che all’orizzonte se ne percepisca anche una minima riduzione.
Se l’industria automobilistica nel nostro paese, non è andata a gambe per aria lo si deve agli stessi produttori e al loro sforzo per attivare finanziamenti per acquisto auto finalizzati a sostenere la domanda venendo così incontro all’utenza. I prodotti finanziari per il mondo dell’auto hanno investito tutte le classiche modalità di erogazione e quelli riservati solitamente alle aziende sono stati resi disponibili anche all’utenza privata. Ci si riferisce soprattutto al leasing e al noleggio a lungo temine. La chiave per la loro estensione ai privati si è avvalsa della complessiva riduzione del costo del denaro con tassi di interesse vicini allo zero, dell’abbassamento del canone mensile compensato dall’allungamento del periodo di leasing, dall’estensione di questi prodotti anche a vetture di fascia bassa o utilitarie, che dir si voglia. Del resto anche i modelli più economici sfoggiano una ricchezza di accessori tale da rendere il termine “utilitaria” decisamente desueto; un po’ come le cambiali, per restare in tema.
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