Auto usate Firenze Mare, spazio ai bimotori

Molto spesso solo l'astuzia riesce a vincere la forza bruta e qualcosa di simile è accaduto 80 anni addietro nelle auto usate sulla Firenze Mare Photo by Sebastian Grochowicz on Unsplash

Molto spesso solo l'astuzia riesce a vincere la forza bruta e qualcosa di simile è accaduto 80 anni addietro nelle auto usate sulla Firenze Mare. Non si parla di auto comuni, ma di autentici mostri in grado, già all'epoca, di frecciare a oltre 300 km/h.  In quegli anni, manco a farlo a posta, era la Mercedes a farla da padrona. Organizzazione aziendale impeccabile, alta ingegneria teutonica. Come battere un mostro da ol 5.000 cc e 400 CV di potenza? L'Alfa P3 era accreditata di un motore di soli, di fa per dire, 2.9 litri di cilindrata con una potenza intorno ai 270 CV, ben lontani dalla potenza esplosiva della Mercedes.

L'idea dell'allora progettista dell'Alfa Romeo, Luigi Bazzi è semplice. Poiché non si dispone di un motore con potenza equivalente, perché non montarne due in linea? La soluzione sembrò buona ma i risultati in gara furono deludenti. Il doppio motore sprigionava invero una potenza infernale sui rettilinei, ma in curva il peso, 13 quintali, limitava fortemente la performance della vettura. Nonostante la perizia di piloti del calibro di Nuvolari, ci si rese conto dopo pochi mesi, che il curioso esperimento non dava i frutti sperati.

I due motori erano stati posizionati alle due estremità della vettura ed erano collegati tra loro per mezzo di un unico albero motore, comandato da un unico cambio e relativa frizione.  L'avveneristica soluzione doveva essere pensionata, ma per via degli investimenti e delle aspettative che si erano create, il bimotore se ne doveva andare alla grande. Per il gran finale si pensò di provare a battere il record massimo di velocità su strada, pari a 317 km/h ottenuto da Hans Stuck su Auto Union.  Per il suo canto del cigno la bimotore venne allegerita di circa un terzo del suo peso ed equipaggita con speciali pneumatici Dunlop.  La strada prescelta era la Firenze Mare, dotata di lunghi rettilinei adattissimi alla potenza della P3. Erano circa le 6 del mattino del 15 Giugno 1935, qaundo Nuvolari fece registrare, non senza rischi, la fantastica velocità di 323,175 km/h.   

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Roberto S.

Laureato al Dams indirizzo musicale con una tesi di laurea in filosofia della musica, si divide tra la redazione di contenuti promozionali e la programmazione lato web per il mondo Linux e Microsoft. Nel poco tempo libero che gli resta trova anche il modo di suonare il sax.

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